Universi eccentrici – Researching art
Il 24 settembre 2016 abbiamo esposto le opere di Danilo Mariani negli spazi della Fondazione EBRIS.
Il quotidiano “La città di Salerno” ci racconta i dettagli su questo interessante evento e sul progetto Researching Art di cui ha fatto parte.
Le opere ludiche di Mariani
Ciotole di ceramica e decori d’arredo nell’ex Convento San Nicola di Salerno
di Lucia D’Agostino
Ciotole e decori d’arredo particolari a forma di pennelli, anfore e pesci, di bottiglie e vasi in una forma bidimensionale giocosa e sorprendente sempre sul filo dell’ironia. Sono queste le opere in ceramica di Danilo Mariani, raccolte in una personale dal titolo “Universi eccentrici”, esposte nella sede della Fondazione Ebris nell’ex Convento San Nicola a Salerno, fino al 24 gennaio in una bella mostra a cura di Maria Giovanna Sessa e aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16, e il sabato dalle 10 alle 14.
Con questa esposizione ha inizio anche il progetto “Researching Art” rassegna di linguaggi visivi, una sorta di viaggio interdisciplinare tra diversi saperi per capire quali strade, quali declinazioni hanno scelto le varie forme di creatività contemporanee e farle dialogare tra loro e con altre discipline in una sorta di scambio fecondo. Il tutto anche per una rivalutazione di luoghi storici come l’ex Convento, per scoprirne la valenza culturale e scientifica grazie all’impegno di Ebris in collaborazione con il Centro di ricerche di Alessio Fasano, della Harvard Medical School di Boston, ospitato proprio in quel sito.
I lavori di Mariani, artista e ceramista di origini milanesi ma ormai trapiantato da circa quarant’anni a Vietri, dove ha unito il suo nome e la sua ricerca estetica alla storica fabbrica di ceramiche “Vietri Scotto” di cui cura, ideandoli e realizzandoli, decori originali per oggettistica e piastrelle, hanno trovato, così, una loro collocazione naturale e allo stesso tempo spiazzante negli affascinanti spazi dell’ex Convento che da soli meriterebbero già una visita.
Si tratta di oggetti frutto di una ispirazione originale e moderna che si avvale di una sapienza tecnica tra le migliori in circolazione pur rispondendo, le sue opere, quasi ad una esigenza ludica e sorniona che rende queste ciotole, questi pezzi d’arredo una sorta di decorazioni fiabesche e fanciullesche, insomma fuori dalla realtà pur essendo da questa ispirate.
Perché poi le sue ceramiche altro non sono che una risposta alle tante domande sul presente, e soprattutto un modo di salvare dal degrado il linguaggio artistico che sembra essere sprofondato in una sorta di qualunquismo generale. Ecco allora che l’umorismo prende il sopravvento, il prendersi gioco della credulità e della presunta intelligenza altrui trova strade originali e la sua arte si fa critica e pungente pur utilizzando la chiave dell’irriverenza: è il caso della “scatola del cretino”, una scatola, come ne ha realizzate tante, con il coperchio in ceramica sul cui fondo si trova un grande compasso con due posate al posto delle punte metalliche ad orientare quanti non sanno quando utilizzare il cucchiaio o la forchetta. Così quei pennelli colorati diventano utensili di natura al tempo stesso poetica e tecnica, strumenti per ridare valore all’arte; mentre gli “Universi” sono contenitori iperdecorati all’interno con fiori e linee geometriche a racchiudere, in una sorta di sacrai, le diverse conoscenze umane capaci di darci una decodificazione dei tempi correnti.
Colori e forme nelle ceramiche di Mariani, insomma, trovano nuove espressività grazie ad invenzioni creative sempre sul filo dell’umorismo, di un’ironia sottile e giocosa ma mai aggressiva, come quelle allegre “nature morte”, quei vasi bidimensionali che in un modo spiazzante richiamano una tridimensionalità frutto di una percezione ottica.
FONTE: La città di Salerno